Ibra e Kaka in crisi

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Aladino93
view post Posted on 8/3/2010, 14:31




Quando se ne sono andati, milanisti e interisti hanno versato lacrime amare. Oggi, però, Kakà e Ibrahimovic sono un ricordo sbiadito e soprattutto obiettivi di critica nella Liga. Il momento nero del brasiliano del Real Madrid è culminato con i fischi ricevuti sabato sera contro il Siviglia. Lo svedese del Barcellona, invece, si è beccato ad Almeria il primo rosso della sua avventura spagnola, caratterizzata finora dalla sterilità realizzativa.

"Senza di lui rischiamo di retrocedere", dicevano a Milano i tifosi, indifferentemente dalla sponda di appartenenza, ma soprattutto da quella rossonera, il giorno dell'addio. Nove mesi di gestazione dopo, la separazione dall'Italia ha partorito più delusioni che altro per le due stelle emigrate nel campionato più ricco del mondo.

In particolare, Kakà sta faticando oltre ogni previsione. L'ex milanista è fermo a sette gol, di cui due rigori, e invece che incantare le folle, sta facendo storcere il naso ai fan merengues. Un "pacco" lo avevano definito tempo fa, quando si parlava di sospetta pubalgia. E non è che le cose siano andate migliorando. Tanto che il pubblico del "Santiago Bernabeu" gli ha riservato solo segni di disapprovazione nell'ultima uscita. Una contestazione pesante, che ha chiesto anche l'intervento dello stesso Pellegrini. "Oggi, il titolare indiscutibile è Kaka", ha ribadito l'allenatore "blanco" a chi gli chiedeva se non fosse il caso di metterlo da parte a favore di Guti o van der Vaart.

Se Kakà piange, Ibrahimovic non ride. Anzi. Nonostante sia stato l'acquisto più costoso nella storia del Barça, l'espulsione nell'ultimo turno è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso riempitosi di dubbi. Quelli relativi al suo fiuto del gol, innanzitutto. L'ex interista è fermo a quota 12 reti (1 rigore), di cui una sola nelle ultime nove partite, e soprattutto quasi la metà rispetto a 23 realizzati a questo punto della stagione, ma un anno fa, dal suo predecessore Eto'o. Certo ruoli e caratteristiche sono diversi, ma è pur vero che il paragone è inevitabile. Ma c'è di più.

Ibra, infatti, appare sempre più un peso per il gioco di Guardiola, tanto che la squadra negli ultimi tempi è diventata lenta e prevedibile. Non è un caso che dopo l'espulsione la squadra sia tornata a giocare come sa fare meglio. E c'è già chi chiede la sua testa.
 
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